MANIPOLAZIONE CLIMATICA e DOMINIO FINANZIARIO
La natura è di tutti e, si sa, non si paga. Almeno finché non viene privatizzata.
L'aria che respiriamo, la pioggia del cielo, il sole e la sua capacità di generare energia sono beni che il Buon Dio assicura a tutti. Egli “fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Mt 5, 45).
Ma questo non va bene ai cercatori di lucro e di dominio globale.

Dalla giusta misura delle piogge dipende la fertilità dalla terra. Dal sole scaturisce l’energia prodotta dal mondo vegetale con il miracoloso processo della fotosintesi clorofilliana.
Sempre dal sole dipende la salute dell’uomo: la sintesi della vitamina D è possibile solo grazie ad una congrua esposizione ai raggi del sole. Auterovoli ricercatori medici lasciano un vero e proprio "allarme pandemia" da carenza di tale vitamina a causa della scarsa esposizione ari raggi solari. Il loro consiglio è, chiaramente, quello di assumerne in pasticche.
Ma la manipolazione della natura, oltre ad essere paurosamente dannosa, assicura ai suoi fautori enormi e spaventose possibilità di guadango ma, ciò che più inquieta, rappresenta un potente strumento di controllo e dominio di massa.
La manipolazione (che è sempre contro natura!) riguarda oggi ogni settore della vita dalla genetica umana ed animale, alla modificazione a quella di sementi e specie vegetali - OGM e, persino, incredibilmente, alla manipolazione climatica (tra i tanti link cfr: https://www.agenziastampaitalia.it/cultura/scienza-e-tecnologia/10230-scie-chimiche-gli-usa-le-nazioni-unite-ed-il-dominio-del-cielo).
Dal punto di vista etico le problematiche sono di enorme spessore: chi sceglie? chi decide? quali rischi non noti si corrono?

Dal punto di vista economico l'effetto è di lampante evidenza. Mentre le e statistiche evidenziano che povertà e fame nel affliggono fasce di popolazione sempre crescenti, gli abitanti del mondo occidentalizzato per ottenere quello che la natura assicurerebbe loro gratis oggi devono pagare. Pagare il dententore del brevetto o del know how, il detentore dell'esclusiva per ottenere quelli che ormai sono prodotti a tutti gli effetti: e quindi, oltre al cibo, le sementi per produrle, la salute (che in un ambiente naturale e salubre sarebbe salvaguardata) e i figli (giacché la manipolazione agro industriale degli alimenti causa quasi tutte le malattie di cui soffriamo e a molte di queste consegue la sterilità). Per avere il sole o la pioggia nella giusta misura bisognerà pagare. Gli strumenti di controllo del clima si fanno sempre più raffinati ma gravissime calamità sconvolgono ogni angolo del pianeta. Anche le nostre città più antiche e belle, intatte per millenni, ed anzi scrigni di tesori antichi artistici ed architettonici, cadono in rovina sotto preannunciati terremoti ed inondazioni.
Le piogge non si chiamano più piogge ma bombe d’acqua.
La colpa di tale distruzione viene riversata, con l’aiuto dei moralisti, sugli abitanti-vittime ed il loro insano desiderio di abitare su questo pianeta, con la guerra all’ultimo abusivo (edilizio).
Occorre por rimedio al dissesto idrogeologico: stanziare dei soldi per la messa in sicurezza del territorio (questi i diktat) oltre ad investire per la ricostruzione o, meglio, per la costruzione ex novo delle abitazioni. L’Aquila docet!
Far debito, la necessaria conseguenza.
La cagionata calamità di turno sarà, infatti, affrontata dai governi locali che, stanziando fondi per la ricostruzione con il ricorso a moneta-debito, non faranno altro che ricorrere ad un vero e proprio assegno di guerra: un prestito per la ricostruzione.
E questo, chiaramente, per la gioia delle banche che le ricerche di geoingegneria le finanziano grazie alla loro inesauribile ed autorigenerante capacità di creare il denaro dal nulla o meglio di appropriarsi del valore del denaro che creano proprio nell'istante in cui li prestano.
Capacità che deriva dalla imposizione di questo "loro" sistema monetario.
E certo! Per scongiurare le catastrofi un giorno “basterà” pagare (oltre a dover essere perfettamente "allineati e coperti" con le potenze detentrici di questi sistemi di dominio metereologico e sismico.
Sicché, si coglie che questa frenetica corsa al controllo del clima, lungi dallo scongiurare calamità il cui ritmo diventa quotidiano, offre a chi la detiene una vera e propria arma di guerra, di distruzione di dominio finanziario e va andrebbe di fatto (come in effetti è già) vietata.”
Ps. Se non vedete le scie chimiche o ritenete che quelle linee bianche che affastellano il cielo siano benefiche scie di condensa spiritose, intermittenti, a giorni alterni o se, invece, sopra le vostre teste c’è sempre un cielo azzurro, dimenticate quello che avete letto in questo articolo.
F.d.C.
inserito da domenico marigliano blogger
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