Presidente della Repubblica, su Sergio Mattarella si faccia subito chiarezza

Più informazioni su: Elezione Presidente della Repubblica 2015, Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
 
 Articolo scritto da Alessio Liberati
Magistrato sul fatto quotidiano 
 
 
In questi giorni tra i nomi più accreditati per la nomina a Capo dello Stato vi è quello di Sergio Mattarella. Già tempo fa avevo scritto a proposito di una vicenda che lo riguarda, come presidente di commissione dell’organo di autogoverno dei giudici amministrativi, esprimendo alcune perplessità. In tale occasione evidenziavo come tale commissione avesse conferito un incarico da 200 mila euro ad un consigliere di Stato (Carmine Volpe) che, a mio avviso, aveva dichiarato il falso in merito all’esistenza di indagini penali a suo carico, auspicando che si facesse chiarezza anche sul ruolo avuto dal prof. Mattarella.Mattarella? 307 Morti e 3700 malati di leucemia sulla coscienza. E alle domande non ha mai risposto
 
Trovo quindi doveroso riferire qualche aggiornamento sulla questione.
 
Orbene, il consigliere di Stato beneficiario dell’incarico, è stato rinviato a giudizio per diffamazione (proprio per quei fatti per cui era già all’epoca indagato, circostanza che negò espressamente e sulla quale la commissione Mattarella non fece accertamenti), ed è oggi anche oggetto di un procedimento penale proprio per la falsa affermazione resa in tale occasione. La procura di Roma ha ritenuto che non vi sia reato e ha chiesto l’archiviazione (con inatteso tempismo…il giorno stesso che era stata presentata la istanza di avocazione, a causa dell’inattività investigativa, e dopo un reiterato tentativo di essere ascoltato sui fatti, che conosco personalmente), ma, a seguito di opposizione, il Gip ha comunque fissato udienza ed in questi giorni sta decidendo sulla vicenda.
 
Come ho già scritto in passato, nell’attribuire il lucroso incarico non si potrebbe escludere a priori, almeno a mio avviso, la necessità di verificare se sussistano aspetti di rilievo penale, nei confronti della commissione Mattarella, per verificare: a) se sia stata violata una norma, b) di che natura fosse tale norma, c) se tale eventuale violazione  abbia recato un vantaggio patrimoniale di ben 200 mila euro a un magistrato indagato, d) perché dopo aver chiesto chiarimenti al candidato indagato (che negava la circostanza) non siano stati fatti accertamenti di ufficio o richiesti chiarimenti a chi aveva denunciato la situazione, oggi acclarata con il rinvio a giudizio.
 
Augurandomi che si faccia al più presto chiarezza, per il momento mi fermo qui: lo spazio di questo post non mi consente di descrivere altre interessanti vicende (e documenti) relativi all’attività del prof. Sergio Mattarella in occasione del suo incarico presso la Giustizia amministrativa, organo di cui più volte ho peraltro lamentato la scarsa trasparenza anche su temi delicati come la appartenenza massonica dei magistrati amministrativi, proprio nel periodo in cui vi era anche l’attuale candidato per il Quirinale.
 
 

Mattarella alla Consulta, qualche verifica no?

L’ultimo di cui si è avuta notizia, in ordine di tempo, è Antonio Maccanico, fratello massone e contestualmente consigliere di Stato, oltre che segretario generale della Presidenza della Repubblica (incarico ricoperto peraltro anche da molti altri consiglieri di Stato, come Gaetano Gifuni, recentemente condannato per peculato e abuso di ufficio e l’attuale pagatissimo Donato Marra).
 
Ma non è il solo ad aver indossato il grembiulino.
 
La mia curiosità per i rapporti tra massoneria e Consiglio di Stato – che ha avuto inizio per caso, quando cioè tre magistrati appartenenti a tale istituzione (Roberto Giovagnoli, Claudio Contessa e Raffaele Greco) presentarono un esposto disciplinare nei miei confronti, lamentando che un mio articolo scientifico, ove facevo tra l’altro affermazioni tanto generiche quanto banali sulla degenerazione dei concorso pubblici, non mancando di citare i condizionamenti da parte della massoneria e dell’Opus Dei, fosse offensivo nei confronti della giustizia amministrativa, per profili che non ho mai compreso – ha portato infatti a molti riscontri, di cui ho già parlato anche in questo blog. Rinvio, in proposito, oltre che agli elenchi della P2, ad un mio articolo più in generale sul presidente Pasquale de Lise, ad altro relativo all’ex consigliere di Stato Carlo Malinconico (oggi agli arresti domiciliari per gravi fatti corruttivi) ed anche a quanto richiesto in sede di interrogazione parlamentare dopo una mia denuncia relativa a quanto accertato nei confronti di uno degli ex presidenti dell’associazione dei consiglieri di Stato e ad altri magistrati in servizio nella giustizia amministrativa di appello.
Tuttavia, ogni volta che viene fuori il nome di un ulteriore Consigliere di Stato occultamente appartenente alla massoneria, mi pongo le stesse domande, che rimangono inevitabilmente senza risposta. Quanti sono i massoni che indossano grembiulino e toga da consigliere di Stato? Quanti di questi sono ricattabili (visto che vige un divieto espresso per i magistrati amministrativi di appartenere a logge massoniche) da avvocati o terze persone che ne sono a conoscenza? Perché l’organo di autogoverno della magistratura amministrativa, da me sollecitato più volte, si è rifiutato di imporre l’obbligo di una dichiarazione espressa di non appartenenza a logge massoniche, nonostante molti dei suoi componenti avessero preso un espresso impegno in tal senso (Luca Cestaro, Umberto Maiello, Antonio Plaisant, Roberto Pupilella, ecc.), poi disatteso?
 
Non sarebbe ora di costringere i giudici amministrativi (le cui decisioni condizionano pesantemente la vita economica di questo Paese) a rendere pubbliche queste appartenenze, per evitare anche il solo rischio o sospetto che possano esservi ricatti a carico di questi magistrati?
 
Non sarebbe l’ora di affrontare definitivamente, eventualmente in senso positivo, il tema della compatibilità tra appartenenza massonica e magistratura, al fine di evitare che si creino appartenenze occulte, con i rischi sopra descritti?
 
Del tema, emerso nuovamente durante il periodo in cui era presidente dell’associazione dei consiglieri di Stato Filippo Patroni Griffi, non si è voluto occupare né quest’ultimo, né il suo successore Roberto Chieppa, né l’ex presidente Paolo Salvatore, né tanto meno il predetto De Lise. Speriamo che almeno il nuovo presidente, Giorgio Giovannini, voglia affrontare il tema, seppur con incomprensibile ritardo…
 
 

Elezione Mattarella , di chi è il voto decisivo?al la presidenza della consulta nel 2011

 
 
05/10/2011 - di Dario Ferri
Il nuovo giudice costituzionale è stato eletto per un soffio. Curiosità: una delle preferenze pesa di più In qualsiasi elezione i voti sono tutti uguali. Ma quando un candidato prevale per una sola preferenza sull’avversario, o sul quorum, 
irrimediabilmente parte Il nuovo giudice costituzionale è stato eletto per un soffio. Curiosità: una delle preferenze pesa di più In qualsiasi elezione i voti sono tutti uguali. Ma quando un candidato prevale per una sola preferenza sull’avversario, o sul quorum, irrimediabilmente parte la caccia all’elettore decisivo per il successo. Accade anche oggi, giorno in cui Sergio Mattarella, esponente indicato dal Partito Democratico, è stato eletto nuovo giudice costituzionale dal Parlamento riunito in seduta comune. Mattarella ha ottenuto 572 voti, solo uno in più del quorum necessario al quarto scrutinio. Complessivamente hanno partecipato al voto 786 parlamentari, e l’elezione è stata ufficializzata solo dopo un riconteggio delle schede.
MADIA DECISIVA - Quale voto è stato dunque più decisivo degli altri? L’onorevole del Pd Ettore Rosato non ha dubbi. Lo ha scritto su Facebook:
Mattarella eletto per un voto, quello di Marianna Madia, che è venuta nonostante i punti del parto cesareo…
 
“E brava la Marianna!”, ha commentato subito dopo la senatrice Pd Roberta Pinotti.

 

 

 

 

inserito da domenico marigliano blogger

 

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